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22/02/2023
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VALORE E VALENZE DEL CARNEVALE NEL 2023

Il suo svolgimento ha segnato un record di pubblico e giro d'affari ed è stato contrassegnato dall'emissione di 6 francobolli dedicati ad alcune sue manifestazioni che arricchiscono il patrimonio culturale nazionale.

I risultati dell'indagine effettuata dalla CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa mostrano un successo straordinario. Le rilevazioni indicano che feste, spettacoli e animazioni hanno registrato 5 MILIONI di presenze e le strutture alberghiere e ricettive 2 MILIONI di pernottamenti, di cui uno costituito da ospiti provenienti dall'estero, inoltre che per l'occasione in Italia sono giunti 500 MILA turisti e che il fatturato prodotto dalle transazioni commerciali derivanti e correlate alle manifestazioni ha raggiunto la somma di 3 MILIARDI euro.

Questi calcoli però sono stati elaborati prima che fossero disponibili le informazioni relative a lunedì 20 e martedì 21 febbraio, quindi senza quelle del "martedì grasso", oltre che la data conclusiva in alcune località anche la giornata clou del ciclo di eventi carnascialeschi. Comunque i dati confermano il Carnevale di Venezia, le sfilate di carri allegorici a Viareggio e la battaglia di arance a Ivrea, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in graduatoria, preminenti nella classifica delle manifestazioni di maggiore attrattiva per il pubblico nazionale e mondiale. 

Il 16 febbraio scorso, nel calendario 2023 la data del giovedì grasso, cioè inaugurale del carnevale, Poste Italiane e Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno presentato la serie di francobolli e timbri per annullo filatelico denominata "I Carnevali più antichi d'Italia", ovvero dedicata alle longeve manifestazioni peculiari ed emblematiche, il cui svolgimento perdurante da molto tempo, tanti decenni o secoli, tramanda la memoria storica di riti e culti praticati in un passato molto remoto e di avvenimenti accaduti nel medioevo e agli albori dell'epoca moderna e che sono tradizioni molto suggestive, infatti molto ammirate anche dai turisti, tanto che per le città da costituire una notevole risorsa economica, le cui valenze come beni culturali arricchiscono il patrimonio nazionale di preziose eredità immateriali

La stampa dei francobolli a loro dedicati è un riconoscimento all'importanza dei molteplici aspetti di interesse storico, sociologico, antropologico ed etnografico che caratterizzano gli eventi carnevaleschi organizzati nella pesarese Fano, nella pugliese Putignano, nella siciliana Acireale, nell'emiliana Cento, nella toscana Viareggio, in cui quest'anno ricorre il 150° anniversario della celebre sfilata di carri allegorici, e a Venezia, anche la capitale mondiale del carnevale, che quest’anno ha accolto le delegazioni di maschere rappresentative de I Carnevali delle tradizioni.

Un'iniziativa promossa dagli organizzatori della manifestazione in collaborazione con l'UNPLI - Unione Pro Loco Italiane, la partecipazione al Carnevale di Venezia della schiera di maschere antropologiche provenienti da varie regioni italiane è stata introdotta nel programma dell'edizione 2018, svolta anche in quello dell'edizione successiva e nel 2023 inclusa nel palinsesto di performance Carnival Street Show coordinato da Massimo Andreoli. L’esibizione dei figuranti - i sardi Mamutzones, S'Urtzusos buttudos e Sas Mascheras Limpias, i siciliani Giardinieri e Scalittaro, i pugliesi Domino e Omene CurteI Mash-kr della Basilicata, il molisano Diavolo di Tufara e la coppia piemontese Bataru e Maribela - ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì 20 febbraio in piazza San Marco, dove contemporaneamente veniva annunciato al pubblico l'esito del concorso Maschera più Bella del Carnevale di Venezia “Astrostar”, composta da centinaia di frammenti di specchi e raffigurante il sole, la luna e i segni zodiacali, della francese Karen Duthoit, proveniente dalla regione di Lille).

A Venezia, dove il suo svolgimento è attestato in un documento del 1094 e la produzione delle maschere risale al XIII secolo, il carnevale era un evento caratteristico e distintivo della città, un simbolo della libertà che, altrove represse, nella "Serenissima" invece erano concesse. Dal 1797 in poi, per tutto il XIX secolo e nella prima metà del XX secolo i chiassosi festeggiamenti, i travestimenti e le maschere che coprivano il volto vennero vietati, perciò per 200 anni ai veneziani fu impedito festeggiare il carnevale "a modo loro". Nel 1979 si svolse la prima rievocazione dello storico Carnevale di Venezia, proposta e organizzata da alcune associazioni locali la cui iniziativa è stata prima promossa e poi condotta dal Comune insieme alla Biennale d'Arte e al Teatro La Fenice. Il programma della manifestazione ripropone i fastosi balli in maschera che si tenevano nei palazzi signorili e le pittoresche tradizioni popolari, tra cui il "volo dell'Angelo del Carnevale" in piazza San Marco che secondo la leggenda la prima volta venne compiuta nella seconda metà del XVI secolo da un giovane acrobata turco e nel 2023 non è stato possibile mettere in scena. 

Attualmente una kermesse che si svolge, oltre che nel capoluogo, in città e borghi del territorio lagunare, come nelle precedenti edizioni anche quest'anno il programma del Carnevale di Venezia è stato pianificato a cura del veneziano Massimo Checchetto, direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice. Come tema conduttore dei numerosi e variegati eventi “a calendario” nel palinsesto del 2023 il "maestro di cerimonie" ha designato il simbolismo, specificatamente le correlazioni semantiche - ovvero le metafore, le allusioni e le allegorie - tra gli elementi e fenomeni fisici che caratterizzano il regno della natura e i personaggi fantasiosi che animano miti e leggende e popolano il mondo della cultura, focalizzando l'attenzione sulle figure emblematiche, i segni zodiacali, la cui raffigurazione ricorre nelle maschere carnevalesche veneziane di ogni epoca e spicca come decorazione che contrassegna le 12 ore del quadrante del celebre orologio che domina in piazza San Marco. Lo spettacolare meccanismo, un’opera realizzata alla fine del XV secolo che scandisce il tempo con il rintocco delle campane suonate dalla coppia di statue di bronzo brunito, dette "mori", che - alludendo agli autori dell’opera, gli artigiani emiliani Giampaolo e Giancarlo Ranieri, rispettivamente padre e figlio - rappresentano un anziano e un giovane, metafore del passato e del futuro, il vecchio battente l'ora esatta con un paio con un paio di minuti d'anticipo e il ragazzo con altrettanti minuti di ritardo.

Il titolo distintivo dell'edizione 2023, Original Signs, denota e accentua le correlazioni tra i simboli a cui sono ispirati gli eventi in programma e Venezia, ovvero con la storia, l'architettura, l'arte e l'artigianato della città, inoltre con le civiltà e culture del passato di cui in opere e tradizioni veneziane si “riflettono”, e così oggi si riscontrano, molte tracce. 

Il titolo distintivo dell'edizione 2023, "Original Signs", denota e accentua le correlazioni tra i simboli a cui sono ispirati gli eventi in programma e la storia di Venezia, inoltre con le civiltà e culture del passato di cui nelle architetture e tradizioni cittadine si ritrovano e riscontrano moltre tracce. Dopo la prima nel 2022, per la seconda volta in ogni serata del carnevale nel bacino dell'Arsenale è stato presentato un suggestivo water-show, quest'anno concepito come "Un viaggio dalle origini all’autentico", realizzato come la raffigurazione dei 4 elementi naturali - terra, acqua, aria e fuoco - e dei 12 segni zodiacali, simboli ancestrali e anche distintivi di Venezia e del suo carnevale storico e attuale. La rappresentazione era interpretata da personaggi emblematici, impersonati da acrobati, ballerini, musicisti e cantanti piroettanti sull'acqua mentre luci, fontane danzanti e proiezioni video creavano un'atmosfera onirica simile a quella delle coreografie carnevalesche rinascimentali.

Al carnevale romano del 1664 il principe Giovan Batttista Borghese partecipò realizzando una coreografia ispirata alle celebrazioni dell'antichità, in particolare i cortei dionisiaci, a Roma detti baccanali, e alla parata del carro aureo simboleggiante il sole su cui venivano portate in processione le statue degli dei e l'arca di Iside. Un evento testimoniato dal pittore tirolese Giovan Paolo Schor, che lo ha illustrato nel dipinto intitolato "Il carro d'oro" nel 2017 acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e quest'anno presentato nella rassegna "Che la festa cominci..." . Allestita per iniziativa della Fondazione Carnevale di Viareggio e a cura di Roberta Martinelli, direttrice del Museo del Carnevale di Viareggiola mostra in esposizione nella città versiliana fino al 30 aprile prossimo presenta una 70ina di opere d'arte conservate nelle pinacoteche toscane, in musei di Roma e Milano italiani e da collezionisti privati. L'allestimento documenta la nascita e testimonia la vivacità di una tradizione carnevalesca, le parate di carri allegorici, che accomuna tante città e cittadine italiane, in particolare dei "Corsi Mascherati" di Viareggio della cui prima sfilata nel 2023 ricorre il 150° anniversario. 

Secondo le cronache dell'epoca, nel febbraio del 1873 a Viareggio apparve affisso un manifesto goliardico in cui un fantomatico notaio Chiassone annunciava che al "martedì grasso" una giuria composta dai signori Imparziale, Intendente e Buongusto avrebbe premiato la migliore mascherata con "una immensa quantità di bottiglie di vini più o meno generosi esteri e nazionali sia bianchi, rossi o neri". In una foto che mostra uno dei primi carri allegorici realizzati nella città versiliana per il carnevale si nota che la vettura trasformata in palcoscenico ambulante rappresentava una gondola veneziana e che in questo allestimento si esibisce una compagnia di persone mascherate come personaggi della "Commedia dell'Arte".

Oltre che come evento artistico e culturale di attrattiva turistica, la sfilata di carri allegorici a Viareggio si contraddistingue come un annuale "appuntamento con la storia" in cui mediante le spettacolari messe in scena all'insegna della fantasia alcuni partecipanti affrontano i temi d'attualità mostrando i paradossi delle questioni o gli orrori dei problemi. Quest'anno varie realizzazioni hanno rappresentato la guerra, tra i "carri di prima categoria" concorrenti al premio più prestigioso sono state presentate la coreografia intitolata “Pace armata” e raffigurazione dell’emarginazione, della depressione e dell'involuzione del genere umano e invece, curiosamente, sono mancate le consuete beffarde interpretazioni dei personaggi più in vista sulla scena politica italiana.

Alcune fonti riferiscono che nel 1873 nella via Regia cittadina un gruppo sfilò a bordo di una carrozza addobbata, altre invece che un gruppo di partecipanti al ballo in maschera usciti dalla sala del sontuoso Casinò di Viareggio a bordo delle proprie eleganti vetture si erano aggregati al corteo di popolani e, ancora vestiti a festa nella confusione degli schiamazzi avevano lanciato urla di protesta contro le nuove tasse imposte dal governo dello stato, ovvero della nazione formata nel 1860 mediante l'annessione della Toscana, prima un granducato indipendente ma satellite dell'impero austro-unagraico, due anni prima. Inoltre, alcune fonti ricordano che l’anno successivo, cioè nel 1874, il premio in palio al carnevale di Viareggio venne assegnato al gruppo di mascherati che aveva rappresentato i “tartassati” che, armati di bastoni, inseguivano un famigerato funzionario del fisco, che al vedersi impersonato l'esattore Alfonso Piatti aveva chiesto al sindaco che gli autori della beffa venissero puniti e che al querelante il primo cittadino di Viareggio aveva risposto affermando che le regole del carnevale andavano rispettate da tutti, così intendendo che nessuno poteva interferire nello svolgimento della manifestazione, ovvero impedire ai suoi partecipanti di esprimersi liberamente.

Dal 1987 il Carnevale di Viareggio è organizzato dalla Fondazione che insieme al Museo e all'Archivio Storico ha sede nella Cittadella del Carnevale, un enorme complesso con ampi spazi attrezzati per la costruzione di giganteschi carri allegorici e da una decina decina d'anni enti, atelier, artisti, designer e artigiani che cooperano alla realizzazione della manifestazione sono impegnati a promuovere l'uso di "carta scartata", ovvero recuperata mediante la raccolta differenziata dei rifiuti, per la produzione dei coriandoli, delle stelle filanti e, soprattutto, della carta-pesta profusamente impiegata nella realizzazione delle maschere e delle strutture che compongono le spettacolari coreografie carnevalesche.

 






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